In uscita a settembre GIALLO DI ZUCCA della nostra GAIA CONVENTI

In uscita a settembre per Betelgeuse GIALLO DI ZUCCA della nostra GAIA CONVENTI

Se il giallo all’inglese l’avessero inventato i ferraresi, probabilmente assomiglierebbe a questo. Una vicenda ironica e delittuosa che intende sottolineare un fatto: in provincia non si crepa solo di noia. E poco importa se l’investigatore non porta il trench e se il suo braccio destro ha quattro zampe, a volte le cose serie richiedono improvvisazione e senso dell’umorismo.
In una Ferrara in festa – il Palio o si ama o si cambia residenza –, strani avvenimenti squassano la sorniona tranquillità estense: un killer, sfigato ma con tanta buona volontà, appende per il collo un losco individuo. Proprio lì, nella libreria del centro, quella che ogni ferrarese e ogni turista saprà individuare. Così, a suon di vittime, la vicenda ci condurrà a spasso per Ferrara, in compagnia di un fotografo della Scientifica. Le sue indagini lo porteranno a riallacciare i contatti col parentado ferrarese: solo scoprendo l’autore di quell’omicidio, e di quelli che seguiranno, potrà salvare il buon nome dei suoi familiari, presunti colpevoli di una faida libresca. Una famiglia parecchio in vista, quella dei Girondi, lavoratori indefessi e titolari di un’altra libreria: che stiano tentando di sbaragliare la concorrenza? Poco importa cosa crede la polizia, Luchino Girondi e il fidato Poirot – detective dal grande fiuto canino – sanno che i loro squinternati parenti ferraresi sono assolutamente innocui. Strambi, certo, ma inoffensivi.
Tra gare di sbandieratori e aperitivi, dalla Ferrara da bere a quella dei sobborghi, dalla Caritas locale alla Sacca di Goro, l’ambientazione reale e i nomi – storpiati ma non troppo – di alcune location permetteranno al lettore di passeggiare, e investigare, assieme ai protagonisti. E poi gattare, poliziotti imbranati, un commissario privo di scrupoli e dalle pessime maniere, ragazze in abiti succinti e indizi che rimandano ai personaggi delle fiabe. Un giallo all’inglese in salsa ferrarese che vuole essere un omaggio a Ferrara e alla ferraresità dei suoi abitanti.
Premi
Giallo di zucca nel 2009 ha ottenuto il terzo posto al concorso nazionale Delitto d’autore e una menzione speciale al Premio Adamantes. Nel 2010 il testo è stato finalista al concorso Dal manoscritto al libro di Perrone Editore.
La vicenda narrata in questo romanzo è il seguito ideale di Una scomoda indagine e un cane fetente, Premio Adamantes e segnalibro d’oro a Esperienze in giallo, entrambi nel 2008.

Se ne parla già sul Resto del Carlino: